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La locandina del film |
12 ANNI SCHIAVO
Regia: Steve McQueen
Interpreti: Chiwetel Ejifor (Solomon Northup)
Michael Fassbender (Edwin Epps) Brad Pitt (Samuel Bass) Lupita Nyong’o (Patsey)
Sarah Paulson (Mistress Epps) Benedict Cumbertbatch (William Ford) Paul Giamatti
( Theophilus Freeman) Paul Dano (John Tibeats) Kelsey Scott (Anne Northup)
Cameron Zeigler (Alonzo Northup) Quvenzhané Wallis (Margaret Northup)
Sceneggiatura: John Ridley
Prodotto da: Brad
Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Bill Pohlad, Steve McQueen, Arnon Milchan, Anthony
Katagas
Produttore esecutivo: John Ridley, Tessa Ross
Casa di
produzione: Plan B Entertainment, New Regency Pictures, River
Road Entertainment
Fotografia: Sean Bobbit
Musiche: Hans Zimmer
Scenografia: Adam Stockhausen
Montaggio: Joe Walker
Effetti Speciali: David Nash
Costumi: Patricia Norris
Trucco: Ma Kalaadevi Ananda
Drammatico,
USA, 2013
Distribuito
da Bim
Punti di forza: i sonnecchiosi paesaggi del Sud, il blues delle piantagioni di cotone, gli straordinari interpreti.
Valutazione: *****
Il trailer del film su youtube
1841. Ventiquattro
anni prima dell’abolizione della schiavitù, prima della guerra di Secessione.
Il Nord progressista, illuminato, abolizionista. Il Sud arretrato e schiavista.
Il
violinista di colore Solomon Northup (Ejifor) vive da uomo libero a Saratoga,
New York, con la sua famiglia. Un giorno conosce due presunti impresari che gli
propongono di unirsi al circo di cui fanno parte. Solomon accetta ma dopo una
cena in cui i due lo fanno ubriacare, si ritrova in catene, rinchiuso in una
cella. Inutilmente Solomon professa di essere un uomo libero; senza documenti
non può provare nulla per cui viene ribattezzato Platt e mandato a New Orleans
dove verrà comprato, come schiavo, dall’indulgente costruttore William Ford
(Cumberbatch). Ben presto si farà notare per la sua intelligenza attirando su
di sé le antipatie del guardiano degli schiavi, un bianco la cui parola o il
cui comportamento non potevano essere messi in discussione. Ford non può fare
altro che rivendere il suo debito al proprietario terriero Edwin Epps
(Fassbender), molto meno indulgente rispetto a Ford; vede gli schiavi come una
proprietà ma è ossessionato da una di loro, Patsey (Nyong’0), suscitando la
gelosia di una moglie sposata per contratto (Paulson).
Un giorno arriva
alla piantagione degli Epps un operaio canadese (Pitt), convinto abolizionista.
Solomon trova il coraggio di raccontargli la sua storia. Bass riesce a mettersi
in contatto con la famiglia di Northup a Saratoga, cui, dopo dodici anni, egli
riesce a far ritorno.
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Una raffigurazione di Solomon Northup |
Il film è tratto dalla
vera storia di Solomon Northup, violinista di Saratoga, ingannato e venduto
come schiavo; condizione in cui rimarrà per dodici anni prima di riuscire a
dimostrare di essere un uomo libero.
La sua
storia è simile a quella di tanti altri uomini liberi, ingannati, spogliati,
privati dei documenti e venduti come schiavi.
La sua storia si differenzia da quella di tanti altri per il lieto fine.
La sua storia si differenzia da quella di tanti altri per il lieto fine.
Sono pochi gli schiavi che riuscirono a far
ritorno alle loro case e alle loro famiglie. E anche in quel caso, nulla
poterono contro chi li aveva ingannati, venduti e schiavizzati. Essendo bianchi
non potevano essere condannati per reati contro persone di colore.
Steve
McQueen ci regala un nuovo film molto intenso come già i precedenti Hunger e Shame.
Brevi
flashback sulla vita da uomo libero di Northup rendono chiaro, fin dall’inizio,
l’intento del regista: raccontare la storia dello schiavo Solomon/Platt, che si
fa portavoce di coloro i quali non hanno avuto la fortuna di poter raccontare
la propria storia.
Portavoce
dei tanti che mostrati, tastati, umiliati, spogliati hanno progressivamente
perso ogni dignità, asserviti a padroni capricciosi che li consideravano come
merci, come animali, come passatempo; non come persone capaci di provare
emozioni, paura, umiliazione.
Fustigazioni,
stupri, offese erano all’ordine del giorno nelle piantagioni. Gli schiavi che
tentavano la fuga erano bloccati dai Comitati di Controllo e impiccati sul
momento.
Solomon
non vuole altro che tornare alla sua vita, alla sua famiglia, ma per farlo deve
sopravvivere,
accettare la sua nuova condizione, chinare il capo, obbedire senza lamentarsi
ma senza mai cedere la propria umanità, la propria identità.
Lentamente scorre la
narrazione come lentamente scorre la vita nelle piantagioni, cadenzata dagli
strazianti cori blues intonati dagli schiavi.
Le
inquadrature indugiano a lungo sui paesaggi lacustri del Sud e sui suoi
tramonti accompagnate da musiche lente e delicate, malinconiche come i paesaggi
cui fanno da sfondo. Niente toni incalzanti, non si vuole creare suspense ma
solo empatia con i personaggi, per restituire loro una dignità troppo a lungo
negata.
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Chiwetel Ejiofor |
A vestire
i panni di Solomon Northup, un meraviglioso Chiwetel Ejifor il cui debutto è
stato segnato da un altro film sul tema, Amistad.
Intenso
nell’interpretare un uomo rassegnato che in dodici anni ha dovuto rinunciare a
tutto tranne alla speranza di poter tornare dalla sua famiglia.
Un ruolo che ha
fruttato ad Ejiofor il BAFTA per il miglior attore ed è candidato a raddoppiare
con un Oscar.
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Michael Fassbender |
Candidato agli Oscar
come miglior attore non protagonista è anche Michael Fassbender, attore
feticcio di McQueen, che impersona il proprietario
terriero Edwin Epps. Convinto schiavista; disturbato; ossessionato dalla
schiava Patsey; capriccioso, sveglia un’intera stanza di schiavi solo per
costringerli a far baldoria con lui, nel cuore della notte. Una parte che
Fassbender interpreta magistralmente al punto da arrivare a provare vero odio
per quest’uomo.
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Lupita Nyong'o |
Ma la vera rivelazione
del film è Lupita Nyong’o nella parte di Patsey, la schiava favorita di Epps,
la donna che deve sommessamente subire gli abusi di Epps e della moglie,
gelosa, che la picchia ripetutamente e le nega anche le più piccole concessioni
accordati agli schiavi.
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Brad Pitt |
Una
menzione speciale la darei anche a Brad Pitt, co-produttore del film e
interprete del piccolo e decisivo ruolo di Samuel Bass, il canadese
abolizionista che ha un ruolo fondamentale nella liberazione di Solomon.
12 Anni Schiavo è il film che ha ottenuto più riconoscimenti
dalla critica cinematografica di tutto il mondo. Di sicuro è destinato a fare
faville anche agli Oscar.
Riconoscimenti:
Golden Globe - Miglior
Film Drammatico
BAFTA - Miglior
Film
BAFTA - Miglior
Attore (Chewitel Ejifor)
Nomination Oscar: Miglior Film,
Miglior Regista, Miglior Attore Protagonista (Chewitel Ejifor), Miglior
Attore Non Protagonista (Michael Fassbender), Miglior Attrice Non Protagonista (Lupita Nyong’o), Miglior Sceneggiatura Non Originale
(John Ridley), Miglior Montaggio (Joe
Walker), Miglior Scenografia (Adam
Stockhausen), Migliori Costumi
(Patricia Norris)
Francesca Magurno
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